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Intervista a Riccardo Stuto - Viaggi in moto, Racconti, Foto, Condivisione (part 2)

Intervista a Riccardo Stuto - Viaggi in moto, Racconti, Foto, Condivisione (part 2)
Eccoci al secondo appuntamento con l'intervista a Riccardo Stuto, giovane motociclista e scrittore, amante dei viaggi in moto, che nelle prossime settimane ci farà compagnia sul blog con alcune pagine del suo diario di viaggio.
 
La prima parte dell'intervista è disponibile quì , di seguito la seconda parte; buona lettura. Restate connessi!
 
RICCARDO È ANCHE UN PROMETTENTE SCRITTORE. PARLACI DEL TUO LIBRO.

"PROFUMI DAL PIANETA". Ho impiegato più tempo a trovare questo titolo che a scrivere l'intero libro (se lasciate un "like"sulla pagina Facebook ufficiale cliccando qui sarò felicissimo!!!)!
 
Se devo essere sincero questa è stata invece un'idea nata per caso. Ho sempre sognato scrivere un libro certo, vorrei la scrittura diventasse il mio lavoro, ma non avevo idea di scrivere il primo proprio su questo viaggio.
 
È successo tutto al mio ritorno: una persona a me molto cara (tra 'altro è un grande artista romano, Luciano Lembo che saluto e ringrazio) mi suggerisce di pubblicare quello che avevo scritto in parte su Facebook durante il viaggio. Mi fa notare che generavo forti emozioni in tutte le persone che commentavano i miei post. Cosa c'è di meglio del condividere emozioni tramite le parole? E così ho fatto. Ho raccolto tutti gli appunti di viaggio (presi in principio solamente per ricordo personale), li ho risistemati e presentati ad un editore consigliatomi sempre da questo mio caro amico con cui lui ha pubblicato le sue poesie.
 
È stato accettato e...ecco che un'altra riga della lista dei desideri è stata cancellata!

Non si tratta comunque di un diario di viaggio, ce ne sono tanti. Sono più che altro appunti su emozioni provate nell'osservare il mondo che si presentava davanti a me. Sono come piccoli campioncini di profumo catturati qua e là e spruzzati attraverso le parole. Ecco perché il titolo
"Profumi dal Pianeta". E ognuno spero troverà tra le pagine la fragranza preferita che più si avvicinerà ai loro gusti o ai loro stati d'animo.

Ho inoltre allegato due racconti scritti durante il viaggio. Il primo, più corto, è diventato un cortometraggio (girato da me) e ha anche avuto un discreto successo per i festival italiani (18 finali e una vittoria).
 
Il secondo, più lungo, è forse la chicca di questo libro: in stile "Piccolo principe" racconto la chiacchierata di un moto-viaggiatore (chi sarà mai?) con gli elementi della Terra su come va il mondo e sull'Amore.

Tutti pensieri personali che ognuno è libero di condividere oppure no ovviamente. Magari vi regalerò il primo capitolo e lo pubblicherò qui sul vostro sito se sarete interessati.

GRANDI VIAGGI IN SOLITARIA A 30 ANNI. COME TI HANNO ARRICCHITO E CHE EMOZIONI TI PORTI DIETRO DOPO QUESTE ESPERIENZE?

Volevo prima precisare che nel frattempo ho avuto il piacere e l'onore di conoscere motoviaggiatori che hanno veramente fatto dei grandi viaggi. Il mio in confronto è un giretto intorno al palazzo. Quindi non voglio assolutamente pormi al di sopra di nessuno perché ce ne sono
tantissimi che hanno fatto meglio e più di me.

Detto questo, il mio viaggio seppur inferiore in chilometraggio come ho appena detto, non lo reputo invece scarno di contenuti. Le emozioni provate in quei 42 giorni sono state indescrivibili e forse sono la vera sostanza di ogni tipo di moto-viaggio. Come varchi la frontiera italiana ti accorgi che là fuori esiste un mondo vivo! Ecco, questa è la sensazione che mi porterò sempre addosso: là fuori la gente è viva! La prima volta me ne ero accorto nel 2011 trasferendomi a Londra. Ma questo viaggio in motocicletta lo ha confermato alla grande.

Vivendo nel nostro paese così depresso e privo di incentivi o stimoli a fare qualsiasi cosa diversa dal pagare le tasse e piangere per arrivare a fine mese, la prima cosa che balza agli occhi appena esci da qui, è che lì fuori c'è VITA! E ho continuato ad avere questa percezione anche in tutti i viaggi seguenti che ho fatto, aereo o motocicletta che sia. Ogni paese ha i suoi problemi ma raramente ho incontrato la depressione cronica d'animo che invece alberga e dilaga in Italia. Ho ascoltato racconti di persone che hanno avuto la fortuna di visitare paesi più lontani e poveri e mai, mai, mai nessuno che mi abbia detto che le persone erano depresse. E se parli con stranieri che sono venuti in Italia, beh sicuramente sono colpiti dalla bellezza del nostro paese che ovviamente confermo, ma quasi tutti si sono resi conto di quanto sia inspiegabile il comportamento degli italiani. Vengono colpiti dal menefreghismo e poca cura in ogni cosa che facciamo. Per non parlare della corruzione e violazione continua delle leggi.

Quindi se dovessi riassumere l'emozione che mi ha arricchito e che continua a darmi stimoli direi...la sensazione di ESSERE VIVI. Siamo noi che dobbiamo dare vita alla nostra anima ascoltandola, coccolandola, esplorandola, modificandola, sfidandola... E cosa può farlo meglio se non il VIAGGIARE?

UNA MOSTRA, CINEMA E UN LIBRO. VISTA L'ETÀ VIENE SPONTANEA LA DOMANDA: COSA VUOI FARE DA GRANDE?

Sapevo che il domandone da un milione di dollari sarebbe arrivato. Ma vi stupirò rispondendo in poche righe rispetto a quanto ci sarebbe da dire: da grande vorrei ESSERE ciò che sono stato in grado di scoprire di me, stando ben attento a non tradirmi mai. Questo vorrei fare da grande. Perché, come ho accennato prima, essere viventi non è sinonimo di essere vivi.

Tanta gente va a lavoro in attesa di quel giorno di felicità indotta a fine mese in cui tornerà a casa con mazzette da 50 euro o di quella riga col segno + sul conto bancario. Ma alla fine quanto tempo è stato rubato alla loro vera anima? Quanto di quello che sta dentro a quella cifra di denaro corrisponde al valore della loro vera essenza o a quello che loro veramente potrebbero essere o fare? E quanti di queste persone che vivono in attesa dello stipendio sono consapevoli che quei soldi corrispondono alla famosa caramellina che da piccoli tanto ci dicevano di non accettare mai dagli sconosciuti?

Anzi la domanda chiave dovrebbe essere: quanti di noi sono CONSAPEVOLI? Concetto assai sottovalutato ma che paradossalmente dovrebbe e potrebbe essere il punto chiave di una civiltà perfetta.

Ecco...non ce l'ho fatta in poche righe ma credo che l'argomento valga la candela; bisogna cercare sempre di non tradire mai se stessi. Non mi nasconderò mai soltanto dietro a quei biglietti da 50. Se dovrò fare lo schiavo (perché di questo si tratta) non sarà mai perché mi sono arreso e mi sono fatto rubare l'unica vita che ho ma perché mi servirà per arrivare ad un ALTRO obiettivo ben chiaro nella mia mente che non avrà nulla a che fare con quelle catene.

Da grande, quindi, fare lo scrittore, il regista, il viaggiatore o una qualunque delle altre mille idee che mi vengono in mente ogni giorno, comporterà enormi sacrifici (se, come nel mio caso, non hai soldi o non sei nessuno e non hai conoscenze, a proposito di Italia) che forse non serviranno mai a nulla. Ma parliamoci chiaro, se non ci si prova in questa unica vita che abbiamo, che si campa a fare? Ad andare in ufficio a schiacciare i tasti di un computer o avvitare bulloni o rispondere al telefono sono capaci tutti! E di certo chi si arricchirà non saremo noi.

A meno che tu non abbia scelto volontariamente quel lavoro perché effettivamente lo ami, avrai sempre la possibilità di SCEGLIERE.

Se non hai a che fare con problemi di salute, avrai sempre la possibilità di SCEGLIERE.

Mi chiedo spesso allo specchio: "Tu...TU, cosa sai fare VERAMENTE? Cosa vuoi fare VERAMENTE?"

Provate a farvi la stessa domanda e confrontate quanto c'è della risposta che darete (spero sincera) nella vita che state effettivamente facendo.

Scoprire il proprio Talento è il principale Senso della Vita per me. Tutti ne abbiamo uno. Ma abbiamo solo una vita e un solo Pianeta a disposizione per scoprirlo. Fate il vostro gioco.

UN INVITO A PARTIRE PER TUTTI I LETTORI MOTOCICLISTI E NON.

Credo di aver già dato abbondantemente la risposta durante questa intervista. Quindi vi lascio descrivendovi un bellissimo graffito (oggi purtroppo cancellato) visto un giorno su un muro (brutto) di Firenze: in primo piano erano state disegnate delle grandi mura di cinta con in mezzo una porta ad arco. Fuori di questa porta si poteva vedere il paesaggio con le colline. In lontananza, al centro, c'era una collina con in cima una città con grattacieli. Sopra l'arco all'interno delle mura di cinta c'era la scritta: "Fuori di qui nessuno sa".

Ci ho visto un significato immenso, forse diverso da quello dell'artista (perché in questi casi si tratta di Arte e non di atti vandalici) ma credo calzi a pennello e lo vorrei condividere con voi: Partite! Viaggiate! Non fatevi prendere dalla paura indotta da chi vi vuole vuoti e governabili per riempirsi i conti in banca con le vostre vite!

Esplorate! Perché fuori dalle mura della vostra anima, nessuno sa cosa c'è dentro di voi, ma nemmeno voi se non esplorate e non VI esplorate!
riccardo stuto intervista viaggi in moto motoavventure 2
Foto: Marianna Celestini



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